Perché favorire il coinvolgimento e l’advocacy dei dipendenti
Il tema non è più così nuovo ma come dicevano i nostri antenati, a volte ripetere i concetti giova, sopratutto se sono ancora e sempre più attuali. Esordisco allora con una domanda diretta, rivolgendomi a chi in azienda si occupa di Risorse Umane, di Comunicazione e /o di Marketing:
Cosa stai facendo di concreto per incoraggiare i tuoi dipendenti a essere presenti, attivi e coinvolti nelle discussioni su LinkedIn che riguardano i temi aziendali, di tuo interesse e pertinenza?
Alcuni dati di fatto:
- Le persone tendono a fidarsi più delle persone come loro che della comunicazione e dei contenuti pubblciati dai brand (Forrester, Nielsen, Edelman Trust Barometer)
- In media il network dei dipendenti su LinkedIn può risultare molto più vasto dei Follower della pagina aziendale (8-10 volte tanto)
- I dipendenti che, mediante opportuna social media policy, sono incoraggiati a commentare e interagire con i contenuti del brand si sentono più gratificati, sono più motivati e in sintesi sono più produttivi.
Già William Arruda, uno dei guru del Professional Branding, scriveva in un articolo pubblicato su Forbes nel 2014:
i dipendenti su LinkedIn sono più propensi a commentare e apprezzare i company update della propria azienda (ricerca LinkedIn, 2014)
Definisci il tuo Piano di LinkedIn Employee Advocacy
Prima di incoraggiare i tuoi dipendenti a promuovere, commentare e contribuire ad amplificare i contenuti aziendali dovresti aver definito i fondamenti del tuo Programma di Employee Advocacy. In questo caso le 5W e 1H ci vengono in aiuto:
- Why: perché è importante, è strategico e sarebbe un grosso errore non pensarci (missing opportunity), l’ho spiegato sopra
- When: quando avviare il programma? La tua azienda è matura per farlo? È stato creato e condiviso un Business Case? Sappiamo come valutarne i ritorni, attenzione! non solo di natura monetaria?
- Who: chi coinvolgere tra i dipendenti? Come selezionarli? Come misurarne l’attuale livello di adesione, interesse, partecipazione, coinvolgimento ed efficacia nel dare valore e amplificare i contenuti del brand?
- What: quali sono gli obiettivi, come possiamo misurarli?
- Where: in quale ambiente, community, Social network attivare il programma? A mio avviso LinkedIn è il social network ideale per favorire questo interscambio di valore tra dipendenti, dato che il senso di appartenenza e visibilità che i dipendenti possono avere su LinkedIn non ha uguali in altri social network
- How: come seguire le best practice per ottimizzare le probabilità di successo? Hai definito una social media policy per i dipendenti?
5 punti di attenzione per la LinkedIn Employee Advocacy
Per ciascuno dei punti esposti nel paragrafo precedente potremmo pensare a come ottimizzare:
- la scelta delle persone da invitare a diventare Brand Advocate sulla base di dati oggettivi
- la creazione e la condivisione dei contenuti resi disponibili agli Advocate per una facile ricondivisione
- gli incentivi e gli elementi motivazionali per mantenere alto il livello di employee engagement e non far ‘sgonfiare’ il progetto una volta esaurito l’entusiasmo iniziale
- le metriche e i KPI con cui misurare l’attività degli Advocate e l’impatto in termini di intensità, rilevanza e risonanza (leggi il mio articolo su come misurare l’employee engagement)
- l’utilizzo di metodi, framework, cruscotti, strumenti e tecnologie per gestire al meglio il progettto, per renderlo scalabile, fluido, misurabile e poter facimente intervenire per modificare la rotta (Agile Approach).
Potremmo infatti chiederci come ampliare la base dei dipendenti /Advocate dopo il lancio (team pilota), come rivedere la selezione e/ o creazione dei contenuti da sottoporre alla loro attenzione, come innescare meccanismi di sana competizione e di emulazione per cogliere tutto il potenziale del progetto.
Sto ragionando su questi argomenti da un po’ di tempo, se vuoi commentare questo articolo o vuoi contattarmi in privato per approfondire questo tema sarà felice di parlare con te.